Firenze-Todi-Firenze in 5 canzoni
23 Dicembre 2006
Adesso basta Cristina di alzarsi ogni mattina e dire sono già le sette.
Vabbè in fondo è pur sempre sabato, antivigilia di Natale, e per quanto ci teniamo ad arrivare in tempo a Todi, carica-scarica-monta-accorda, ecc. non sembra il caso di esagerare.
Tutti in sala alle 10.30, il che consente comodo sbrandamento intorno alle 10.
E’ sabato, si suona, in trasferta. Magica combinazione di tre fattori fra i miei prediletti, mettici poi la prima volta coi Montechristo e la curiosità di farlo in radio, et voilà! più di un motivo ad accendere i cuori e le menti.
Sono in ritardo cronico ma lo è anche Mau: perfetto sincrono, non male per una sezione ritmica.
Partenza pigra all’insegna del rifocillamento, cibo, carburante, sigarette e una buona dose di pazienza. Il benzinaio ci annuncia file chilometriche sull’A1, per guadagnare tempo attraversiamo la città, dopodiché ci lasciamo inghiottire seguendo la lingua d’asfalto battuta dal sole.
Il tragitto scorre placido fra le chiacchiere e le astinenze tabagiste del buon Cesare che coi suoi racconti ci fa fare un viaggio nel viaggio: Firenze, Milano, Londra, tante case quanti lavori, tanti incontri quante occasioni, prese come treni in corsa o trovate magari bussando alla porta accanto.
E’ stato tanto tempo fa.
Poi è Albe a fare un po’ di cronistoria sugli incroci musicali, e non solo, delle nostre strade: connessioni in fondo, che forse aspettavano proprio di essere riattivate. Il passo è a tratti pachidermico ma rotoliamo giù inesorabili in groppa al lungo serpentone di auto.
A un certo punto scorgiamo anche il guscio di una meraviglia meccanica di altri tempi, autentica visione dalla carrozzeria sbiadita ma animo glorioso, tant’è che qualcuno amabilmente se la scorrazza a rimorchio per destinarla a sicuro restauro.
Dopo buone 4 ore fra soste, uscita dall’autostrada, paesaggi bucolici e un bel tramonto che non sfugge ai nostri sguardi da romanticoni la retta via si riempie di curve e ci inerpichiamo sul cucuzzo di Todi, in slalom fra colline erose dal tempo e paeselli aggrappati come pietra fra terra e cielo.
Eccoci qua, parcheggiati ai piedi della funivia (… ci vuole lo skipass?), armi e bagagli, c’è chi smadonna per il peso chi per il freddo, ma la rapida salita nella scatoletta sospesa risveglia l’adrenalina da vertigine per qualcuno ed eleva il morale di tutta la banda: pronti per essere accolti dal loquacissimo-iperattivo Massimo, colui che ci ha invitati e che ci intervisterà a RadioAut.
Un aperitivo truccato, una botta di vita!
Dopo la scarpinata carichi come muli e con le mani marmate quel che ci risolleva davvero, a parte la chiacchiera a mitraglia in dialetto umbro di Mr. Sannella, passato glorioso, occhiale scuro anche di notte e 3 pacchetti di Marlboro al giorno, è un bel ponch alcolico e fumante.
Bene, pronti per approdare in radio, scaldare ugole corde e tamburi, commentare i manifesti appesi alle pareti (883…Amedeo Minghi…Jovanotti? Ma quello è Albe!) ed arriva il magico momento di comprimersi tutti nella stanzina microforata per la diretta su Acoustic. Massimo e l’altro intervistatore-spalla ci illustrano la scaletta, anticipano qualche domanda,..quanto vi sentite influenzati dalla scena rock fiorentina anni’80?…e quale gruppo rock di oggi potrebbe dirsi degno della tradizione dei colossi beatles-stones…? E che ne so? Qui si va un po’ sul teorico…
Come me, che non c’hai capito niente…ma poi in fondo che fa la verità?
La verità e che sia Cesare che noi resto della banda fremiamo per suonare, ed è qui infatti che la tensione si scioglie, partono gli accordi, la voce rauca narrante, i cori, cassa rullante cembalo e tutto il resto. L’incantesimo si compie, siamo concentrati e rapiti noi stessi insieme a chi ci ascolta, vicini e lontani, chissà…quest’ora è scivolata veloce senza che nemmeno ce ne accorgessimo, mi ritrovo alla fine contenta, piena, con un bel paio di guance rosse, frutto dell’emozione più che del freddo o dell’alcool, non sono una gran bevitrice si sa, ma l’energia di un live è sempre in grado di infiammarmi.
Così riprendiamo baracca e burattini, riattraversiamo il centro di Todi, la piazza-salotto buono che nonostante l’ora presta, saranno appena le 21, adesso s’è svuotata. L’immagine dei ragazzini che si rincorrono sulla pista di pattinaggio al frastuono delle casse è solo un miraggio; l’aria è sempre gelida ma le luci e i suoni ovattati cullano la camminata di questa piccola carovana in un deserto di ghiaccio.
Caricate le macchine ci concediamo una cenetta condita in pari misura dal vino e dalle storie musicali, di viaggi e di vita del nostro Cicerone umbro: è con la sua immancabile benedizione che riprendiamo la strada per Firenze.
Stavolta è sgombra e silenziosa, io e Albe ci facciamo compagnia con le impressioni sull’avventura mentre il nostro eroe perde i sensi e si abbandona ad un sonno ristoratore. Lo svegliamo solo per l’ultima sosta in un’area di servizio talmente asettica da sembrare una base spaziale: mastico cocacole di gomma e liquirizie al suono di una musichetta in radio diffusione, non mi stupirei se spuntasse un U.F.O. per fare il pieno.
E via si riparte, ci salutiamo con Mau e Barbara che deviano verso i monti, noi alla volta di Firenze.
Una fantastica giornata alla faccia tua…ed ogni giorno nel giardino spunta un fiore nuovo.
O.
4 Comments:
grazie Mau!!!!
è stato un onore fare la Montechristina (o Montemadonna...??) e un picere fermare su carta la bella avventura condivisa...
a prestissimo, grande drummer!
baci a todos lo otros..!
O.
grazie Mau!!!!
è stato un onore fare la Montechristina (o Montemadonna...??) e un picere fermare su carta la bella avventura condivisa...
a prestissimo, grande drummer!
baci a todos lo otros..!
O.
O ci sono anch'io a fare il commento!!!
Grazie a Oretta, bravissima narratrice (fossi in lei mi butterei a pieno ritmo nella scrittura, ha del talento la ragazza!!)che mi ha permesso di rinfrescare la mia pessima memoria e mi ha fatto rivivere quella bellissima esperienza trascorsa insieme.
Grazie a tutti i Montechristo che mi hanno chiamato per suonare e mi hanno risvegliato dal torpore musicale nel quale mi ero addormentato.
Baci a tutti
http://www.technorati.com/search/http%3A%2F%2Fyoutube.com%2Fwatch%3Fv%3D8NE5elL30w4
x i patiti di guere stellari come era mio fratè il cantatnte dei monte
Posta un commento
<< Home